ROSSESE, ORGOGLIO ROSSO DI LIGURIA CON TANTI CRU
DOLCEACQUA, UNA STORIA DI VIGNETI INTORNO AL CASTELLO
di Sergio Garreffa
Dopo La Langa del Barolo si va nella Riviera del Ponente Ligure nella seconda puntata della rubrica del sommelier AIS del Tigullio Sergio Garreffa, grande esperto dei vini italiani, per il webmedia Art & Wine News. Buona lettura…
Una lunga storia, incominciando dal suo castello di Dolceacqua, da dove nasce e si è sviluppato il vitigno tra i più rappresentativi della Regione. Il primo documento che cita “ Dolceacqua “ risale al 1151 e fu proprio nel XII secolo che i Conti di Ventimiglia fecero costruire il primo nucleo del castello che subì varie trasformazioni nel tempo.
Il “ Castrum” diventò una grandiosa residenza Signorile. In principio fu occupato dai Grimaldi, poi tra i possedimenti dei Doria grazie ad Andrea che riuscì ad espugnarlo nel 1527. Distrutto il 27 Luglio 1744 durante la guerra di successione Austriaca.
Danneggiato interamente dal terremoto del 1887. è oggi meta di turisti da ogni dove per scoprire una grande realtà storica e culturale. E ovviamente per conoscere il suo prezioso nettare il “Rossese di Dolceacqua”, un vino rosso ottenuto dall’omonimo vitigno a bacca nera.
IL ROSSESE
La Doc nasce il 28 Gennaio 1972, una piccola eccellenza locale, situato in alcuni Comuni della Riviera di Ponente, dalla Val Nervia, Val Crosia e dalla Val Verbone tra i 300 e i 600 metri s.l.m.
Una tradizione che non si è mai interrotta, conservando la tipicità. Le ultime analisi del Dna, grazie agli studi condotti dal CNR di Torino da parte della dottoressa Maria Schneider, hanno evidenziato che il vitigno è imparentato con una varietà diffusa in Provenza il “Tibouren“ anche se lì i produttori francei lo usano solo in blend. Viene allevato secondo il sistema greco ad Alberello, adatto sui pendii ripidi e assolati..
La zona di produzione è costituita da 14 Comuni o frazioni, l’uva impegnata deve essere per almeno il 95% di Rossese e almeno un 5% di cultivar rosse locali non aromatiche.
Con un terreno prediletto, scistoso e marnoso tipo “ Flysch “ con una componente di argilla, in dialetto ligure “ Sgrutto” per indicare una roccia friabile che sgretolandosi crea un suolo particolarmente sabbioso. Altre zone sono leggermente differenti con una matrice argillosa/calcarea.
Le menzioni geografiche o Mga, cru nel linguaggio internazionale e in gergo locale Nomeranze cioè numerate o soprannomi, come luoghi di rilievo, sono 33 di particolare pregio, sono registrate nel disciplinare del 2011 e possono essere riportate in etichetta definendo in maniera precisa la provenienza delle uve.
L e zone più importanti con le loro Nomeranze o Mga :
Comune di Camporosso: Brunetti, Giuncheo, Migliarina, Monte Curto, Pian del Vescovo, Terrabianca.
Comune di Dolceacqua: Arcagna, Armetta, Aurin, Casiglian, Morghe, Pevereli, Pozzuolo, Rosa, Ruchin, Tramontina.
Comune di Perinaldo: Alpicella, Brae, Curli, Negi, Savoia.
Comune di San Biagio della Cima: Berna, Luvaira, Novilla, Posaù.
Comune di Soldano: Beragna, Bramusa, Ferenghè, Fulavin, Galeae, Pini.
Comune di Vallecrosia: Santa Croce.
Comune di Ventimiglia: Sette Camini
LE AZIENDE VISITATE
Azienda agricola Terre Bianche
La cantina di Tommaso Rondelli nasce nel 1870 in una regione denominata “Terra Bianca“ per la sua caratteristica e chiamata “Flysch” nella loro zona più importante Arcagna .
Tra il 1980 e il 1998 i fratelli Claudio e Paolo Rondelli con Franco Laconi saranno i protagonisti della rinascita e ampliamento dei vitigni più rappresentativi locali e autoctoni .
Alla fine degli anni ’90 Filippo sostituirà il padre Claudio , sarà l’artefice insieme allo storico Alessandro Giacobbe e altri personaggi importanti che con vari studi durati molti anni con un lavoro davvero importante dal punto di vista del territorio, ma non solo, hanno definito le zone o Nomeranze in 33 Mga o Menzioni Geografiche Aggiuntive . Filippo è un trascinatore e in questi ultimi anni con gli altri produttori hanno portato il Rossese a farlo conoscere e apprezzare non solo in Italia ma si è già incominciato ad avere riscontri con l’estero.
Vino in degustazione. Rossese Doc Terrabianca “Terre Bianche”
Il loro Rossese di spessore, dalla vigna che ha dato il nome alla cantina appunto “ Terre Bianche”.
Solo poche bottiglie in produzione, ma di estrema eleganza, delicato bouquet, dai sentori di piccoli frutti di bosco, si apre in note spezziate in una sapidità prorompente, qui trovi la sua matrice vincente il suolo che ci trasmette le sue emozioni più forti in eleganza e tipicità.
Azienda Agricola Foresti
A pochi km dall’autostrada di Ventimiglia e da Dolceacqua si trova l’Azienda Agricola Foresti a Camporosso dal 1979.
Una azienda all’avanguardia, moderna cantina di vinificazione, con 15 ettari vitati in 14 appezzamenti con 5 vini a Denominazione di Origine Controllata , vini in sintonia tra tradizione e innovazione.
Vino in degustazione Rossese di Dolceacqua Superiore Doc Foresti
Dalle migliori uve e dalle vigne più ben esposte.
Con profumi persistenti, con note di viola mammola , iris , ciliegie sotto spirito e marasca e note di visciole selvatiche ed erbe aromatiche in sottofondo e frutti di bosco a completare un palato avvolgente e rotondo.
Come dice Marco Foresti: un Rossese che è ”un pugno di ferro in un guanto di velluto ”
Sergio Garreffa
(sommelier AIS – I classificato Miglior Sommelier della Liguria 2011 AIS – Vermentino 2016 AIS)