L’ACQUATINTA DI JOE TILSON DONATAMI DALL’AMICO DELLA GUGGENHEIM. Omaggio al Maestro della Pop Art appena Scomparso
Nell’immagine di copertina Joe Tilson e la sua acquatinta Firmamento del 2014 – collezione privata
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Lo scultore e pittore inglese Joe Tilson, tra i protagonisti dello storico gruppo della Pop Art britannica, che in seguito ha condotto una personale ricerca intorno ai concetti di mito e di simbolo, è morto all’età di 95 anni a Londra il 9 novembre 2023.
L’annuncio della scomparsa è stato dato alcuni giorni dopo dalla sua famiglia. Con la moglie Joslyn Morton e i tre figli Jake, Anna e Sophy ha vissuto a lungo in Italia, diviso tra la sua casa nella campagna di Cortona (Arezzo) e lo studio a Venezia, dove si sposò prima di stabilirsi definitivamente di nuovo nella capitale del Regno Unito.
Non sono mai stato un amante della Pop Art e ho provato anche un po’ di nausea nel collaborare all’allestimento tecnico (ovvero da operaio con senso critico) di una sfilata delle Zuppe Campbell di Andy Warhol resistendo alla tentazione di scappare solo grazie ai sorrisi variopinti delle famose Marylin…
Ecco perché se posso dire di aver imparato ad apprezzare l’artista britannico Joe Tilson devo ringraziare un amico che è stato tra i più importanti e meno celebrati esperti italiani d’arte contemporanea del XX e XXI secolo.
Un galantuomo di eccelsa dovizia culturale ma assai riservato e modesto, con un fair-play inglese tale da renderlo congeniale a una collaborazione con l’artista britannico col quale condivideva l’amore per Venezia e la Biennale d’Arte.
E’ stato il compianto architetto torinese Giorgio Negro, organizzatore di mostre di artisti di fama mondiale quali Mimmo Paladino ma soprattutto coordinatore editoriale di pubblicazioni artistiche memorabili tra cui l’antologica The Printed Work – L’opera Grafica 1963 – 2009 dello stesso Tilson con testo critico di Enzo Di Martino e prefazione di Philip Rylands, ex direttore della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
Negro è anche noto per aver coordinato un volume artistico edito da The Art of New Century, la famosa galleria d’arte di New York dove la stessa Peggy Guggenheim rese famoso Jackson Pollock e altre star dell’Avanguardia americana.
L’amico Giorgio mi regalò infatti, come omaggio personale, una pregiata acquatinta e pastelli realizzata nel 2014 dal maestro inglese per una sua mostra a Villa Manin di Passariano (Udine) alla quale aveva collaborato l’architetto.
Fu una sorta di premio per il successo ottenuto nel 2017-2018 dall’esposizione collettiva Bibbia e Sacro Vino nell’Aula Picta di Barolo (ex Confraternita di Sant’Agostino) di cui l’architetto piemontese originario delle Langhe curava la programmazione espositiva.
Gli fece storcere un po’ il naso il mio ardire di affiancare 14 storiche acquaforti del ciclo dell’Antico Testamento di Marc Chagall a maestri contemporanei italiani di esperienza internazionale non ancora storicizzata come Enrico Colombotto Rosso (Mostre a Parigi con l’amica Leonor Fini), Adriano Nosengo (expo di New York con Galleria di Parigi) e Pierflavio Gallina (mostra nella Mondavi Winery del famoso produttore vitivinicolo della Napa Valley).
Accanto ad essi, per sviluppare vari temi biblici sul vino, inserii nella collettiva pittori famosi soprattutto in Piemonte come Filippo Pinsoglio (Maestro del Palio d’Asti 2021) e Sergio Saccomandi (2006 Chiostro del Bramante – Roma) e vari artisti dell’associazione Art & Wine Club come Ezio Ferraris e Gianni Vigna, protagonisti sul palcoscenico della collettiva CALL ART, Mostra ufficiale del Carnevale di Venezia del 2016, Noemi Alvisi (vincitrice di DipingiMellfi 2016), Nerio Griso (allievo di Ottavio Mazzonis), Fulvio Gavinel, Osvaldo Mascarello e altri visionabili nel catalogo.
Gli oltre 7mila visitatori dell’evento Bibbia e Sacro Vino, incardinato come piaceva a Giorgio soprattuto in una matrice culturale ancor più che stilistica, gli strapparono qualche sorriso di compiacimento, destinato purtroppo a scemare durante l’esposizione per un male incurabile che lo spense prematuramente nel maggio 2018.
Con la sua scomparsa svanì anche il mio sogno di organizzare nuovi eventi nel Comune di Barolo (dove risiedo), che non palesò l’acume del dottor Negro nell’apprezzare la mia estrosa intraprendenza come critico e curatore d’arte contemporanea…
Qualche mese prima, forse quando lo vidi una delle ultime volte prima di Natale, mi donò la meravigliosa opera che appartiene al periodo “naturalistico” di Tilson, quando travalicò gli standard della Pop-Art che lo aveva reso famoso.
L’ho intitolata Firmamento perché riproduce una volta celeste notturna con stelle vibranti di romantico lirismo difficilmente accostabile alla cifra artistica del maestro britannico delle sgargianti rappresentazioni cromatiche. E’ pertanto un capolavoro a sé nella produzione del pittore londinese…
Di più non oso scrivere di un artista che conosco davvero poco. Per una volta faccio tesoro dell’essenziale di cui Giorgio fu maestro.
A te e Joe siano raggianti i cirri celesti.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Critico e curatore d’arte contemporanea
Fondatore e Direttore Art & Wine News
BIOGRAFIA DI JOE TILSON
Nasce a Londra nel 1928. Nel 1955 vince il Premio Roma e viene in Italia dove conosce Joslyn Morton, che studia con Marino Marini all’Accademia di Brera a Milano, vivono a Venezia e qui si sposano nel 1956. Tiene la sua prima mostra alla Galleria Marlborough di Londra nel 1962 e nel 1964 espone alla XXXII Biennale di Venezia.
Nei primi anni Sessanta ha fatto parte della Pop Art inglese assieme a Frank Auerbach, R.B. Kitaj, Peter Blake, Allen Jones e David Hockney. Da allora sono seguite mostre antologiche al Museum Boymans van Beuningen di Rotterdam nel ’71, e alla Galleria d’Arte Moderna di Vancouver nel ’79.Attualmente è rappresentato dalla Marlborough e dalla Alan Cristea Gallery di Londra.
Nel 1999 ha tenuto le mostre “Selected Works”, al Castello Doria di Porto Venere e “Conjunctions” nel Palazzo Pubblico di Siena, mostra poi esposta alla Galleria Comunale d’Arte di Cesena nel 2000.Nel 2001 una selezionata retrospettiva delle sue opere viene organizzata a Castelbasso e alla galleria Giò Marconi di Milano.Nello stesso anno è nominato socio dell’Accademia di San Luca a Roma.Negli ultimi anni ha esposto alla Royal Academy of Arts, alla Cristea Gallery e alla Beaux Arts Gallery di Londra, nella Bugno Art Gallery di Venezia, al Centro. Saint Benin di Aosta e a Villa Manin a Passariano.Nel 2011 ha conseguito il Premio Internazionale Do Forni al Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia. Vive e lavora a Londra, Cortona e Venezia.
fonte Accademia Nazionale di San Luca