IL CEPPO SERPENTE IN MOSTRA CON L’ARTE DI FERRARIS
RADICE DI VITE SECOLARE DI 5 MT
TRA LE OPERE CREATE
SOLO CON MATERIALI DI VIGNE
Entra nel vivo la stagione artistica di Castiglione Falletto, organizzata dall’associazione di volontariato culturale Art & Wine Club – Italian Top Style col patrocinio e con la collaborazione del Comune di Castiglione Falletto che ha messo a disposizione la suggestiva sede espositiva della Chiesetta di Sant’Anna.
Nel calendario degli eventi estivi ed autunnali si comincia con la proroga della mostra, inaugurata a luglio, del vitiscultopittore Ezio Ferraris di Agliano Terme (At) che si è arricchita di tre nuove suggestive opere, tutte derivanti da materiali delle vigne. La prima è in realtà una creazione della natura che rievoca i ceppi di vite ultrasecolari con originalissime conformazioni antropomorfe o zoomorfe, selezionati, potati e solo lucidati dall’artista che ne ha fatto le gemme di una rappresentazione narrativa delle vigne.
E’ infatti ammirabile nella mostra di Castiglione Falletto fino a lunedì 16 settembre il vine-snake, una Vite Serpente così denominata dal curatore dell’esposizione Fabio Giuseppe Carlo Carisio, presidente di Art & Wine Club, perché è un ceppo “strisciante” di circa 5 metri e mezzo donato all’artista dal viticoltore castiglionese, Daniele Piantà su suggerimento del vice sindaco Giuliano Moscone.
«Si tratta di un reperto dell’archeologia della viticoltura per vari motivi – spiega Ferraris – Perché è un ceppo unico secolare di Nebbiolo pre-filossera, uno dei rarissimi sopravvissuti alle devastazioni dell’epidemia degli inizi del Novecento ed ai successivi reimpianti con nuovi innesti. Ma è anche la testimonianza di una tecnica di coltivazione della vite ormai desueta: il cosiddetto “cinò”, ovvero lo stesso ceppo piegato e interrato per far produrre la pianta senza dover attendere i 3-4 anni per l’entrata in produzione. Questo esemplare porta 5 capi-frutto, ovvero piccoli ceppi dai quali a loro volta partiva il tralcio portagemme in modo da garantire 5 differenti produzioni di grappoli di Nebbiolo».
La tecnica è stata viavia abbandonata per l’estrema vulnerabilità del ceppo e la scarsa produzione. Ecco perché rappresenta un cimelio storico. Il ceppo-serpente ha già destato la curiosità dei circa mille visitatori finora approdati in mostra dove nella nicchia troneggia il ceppo-uomo, per alcuni allegoria di un Gesù crocifisso per altri di un Cristo Risorto, proprio in virtù dell’esposizione in una chiesa non più adibita al culto dopo il restauro e destinata ad eventi culturali dal Sindaco di Castiglione Falletto, Paolo Borgogno- Sotto di esso c’è l’opera su tela dell’artista Ferraris “Il sogno del coppiere del faraone”, già esposta nella mostra Bibbia e Sacro Vino curata da Carisio ed impreziosita da incisioni sull’Antico Testamento di Marc Chagall.
Al centro dell’abside risplende nel magnifico contrasto tra le gradazioni di giallo dello zolfo e quelle blu dei cristalli di solfato di rame Sunshaft’s Prosperity – La prosperità dei dardi solari. Una mastodontica tela di 150 cm di base per 100 di altezza che evidenzia l’ormai raffinata gestualità stilistica dell’artista astesano, capace di dominare i materiali delle vigne al punto di giostrarsi con sorprendente abilità sia nella tecnica pittorica nelle calibrazioni tonali che in quella scultorea nella giustapposizione degli elementi materici.
La mostra di Ezio Ferraris (approfondimento sotto) è visitabile fino al 16 settembre 2019 nei seguenti orari: dal venerdì al lunedì dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18. Negli altri giorni su appuntamento. Info: email club@art-wine.eu tel (+39) 366 1565872.
Da sabato 21 settembre ritornerà, per chi non l’avesse ancora vista, nella Chiesetta di S. Anna di Castiglione Falletto la collettiva degli artisti di Art & Wine Club con le etichette Mouton Rothschild dei maestri internazionali. Da venerdì 4 ottobre si terrà l’antologica di Osvaldo Mascarello, lo scultopittore di Langa. Mentre da venerdì 18 ottobre la stagione espositiva si chiuderà con la mostra “I volti dell’anima” di Nerio Griso, allievo del celebre figurativo novecentista torinese Ottavio Mazzonis.