BLAKE: GOTICO, INCANTESIMI E ORRORE TRA BIBBIA E MITOLOGIA. Eccezionale Mostra con la Tate alla Reggia di Venaria

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«Vedere un Mondo in un Granello di Sabbia e un Paradiso in un Fiore Selvatico.
Tenere l’Infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora».

William Blake, Auguries of Innocence, circa 1804

Nell’immagine di copertina: particolare di William Blake – Il Corpo di Abele Trovato da Adamo ed Eva, circa 1826, inchiostro, tempera e oro su mogano
Photo (c) Tate

BLAKE E LA SUA EPOCA. Viaggi nel tempo del sogno: dl 31 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 alla Reggia di Venaria

Dopo il successo riscosso nel 2022 con John Constable. Paesaggi dell’anima e nel 2023 con Turner. Paesaggi della Mitologia, la Reggia di Venaria, imponente complesso monumentale alle porte di Torino, ospita la mostra di un altro celebre artista considerato uno dei maggiori maestri britannici, William Blake, chiudendo così la trilogia delle esposizioni dedicate ai principali esponenti dell’arte romantica inglese grazie alla prestigiosa collaborazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con la Tate UK.

La mostra, curata dalla storica dell’arte Alice Insley – British Art 1730-1850 Curator della Tate UK – è intitolata “Blake e la sua epoca. Viaggi nel tempo del sogno” e presenta alle Sale delle Arti della Reggia, dal 31 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025, una significativa selezione di 112 opere provenienti dalla famosa istituzione museale inglese. L’esposizione rappresenta un’occasione imperdibile di ammirare capolavori autentici che rappresentano non solo un momento peculiare dell’arte, dell’immaginazione e della storia britannica, ma anche uno dei vertici dell’espressione artistica di tutti i tempi.

TURNER MITOLOGICO ALLA REGGIA DI VENARIA. Anche “Bacco e Arianna” alla grandiosa Mostra in partnership con la Tate UK

William Blake (1757-1827) è un personaggio di spicco dell’arte e della letteratura inglese. Ignorato quando era in vita, le sue opere visionarie in pittura, stampa e acquerello hanno ispirato intere generazioni e sono ora riconosciute come contributo unico alla cultura mondiale.

Blake ha vissuto un periodo storico rivoluzionario, un’epoca di radicale trasformazione delle idee sull’arte e sull’immaginazione, in cui gli artisti hanno veicolato la loro ispirazione verso territori nuovi e inesplorati. Le raffigurazioni senza tempo di Blake sono esposte accanto a quelle degli artisti che più lo hanno ispirato, tra cui Heinrich Füssli (che assunse il nome di Henry Fuseli dopo essersi stabilito in Gran Bretagna nel 1765), Benjamin West e John Hamilton Mortimer.

William Blake – La notte della gioia di Enitharmon (già detta ‘Ecate’) circa 1795, stampa a colori, inchiostro, tempera e
acquerello su carta – Photo (c) Tate

La mostra presenta Blake nel suo contesto, con gli artisti che ha ammirato e che ha influenzato, offrendo una visione entusiasmante di un’epoca di straordinaria originalità e innovazione dell’arte britannica. Ogni sezione tematica della mostra è incentrata su una selezione di opere chiave di Blake accanto ad altre strettamente correlate di altri artisti, secondo categorie distinte volte a illustrare una diversa dimensione dell’immaginazione poliedrica di William Blake: Incantesimi, Creature fantastiche, Orrore e Pericolo, Il Gotico, Uno sguardo romantico al Passato, Satana e gli Inferi. La mostra è a cura di Alice Insley ed è organizzata in collaborazione con la Tate, UK

LE SEZIONI DELLA MOSTRA CON ALCUNE OPERE PRINCIPALI

William Blake è uno dei più celebri artisti romantici britannici. La straordinaria originalità della sua arte e poesia continua a ispirare ancora oggi. Ma non era
l’unico: molti artisti abbracciarono l’irrazionale e l’emotivo, affrontarono temi altamente soggettivi e cercarono una rinnovata spiritualità o una via di fuga durante
quei decenni. Come Blake, rispondevano a un mondo in fermento.

L’immaginazione romantica che emerse in Gran Bretagna nacque dall’umiliante sconfitta nelle guerre d’indipendenza americane, dalle onde d’urto delle rivoluzioni francese e haitiana degli anni ’90 del Settecento, dalle difficoltà delle lunghe guerre con la Francia, da anni di disordini politici e sociali in patria e dal rapido ritmo dello sviluppo tecnologico e industriale. L’arte di Blake e dei suoi contemporanei rivela lo spirito della loro epoca.

ORRORE E PERICOLO

«In trepidazione e orrore lo videro si allontanarono, spinti dalle sue mani e dai suoi piedi che l’abisso più profondo ha colpito con furore e con caldo sdegno
ma non c’era luce dai fuochi e tutto era Buio».

William Blake, The Book of Los, Londra 1795

Di fronte ai grandi cambiamenti e fermenti, molti artisti hanno cercato di adattarsi ai profondi sconvolgimenti del mondo che li circondava. Questo comportò l’abbracciare il sublime, creando arte che potesse suscitare emozioni di paura e stupore, piuttosto che essere semplicemente bella. Questi temi aprirono nuove possibilità immaginative agli artisti romantici.

William Blake – Casa della Morte, 1795‐c.1805, stampa a colori, inchiostro e acquerello su carta – Photo (c) Tate

Essi potevano ormai raffigurare soggetti sconvolgenti, persino inquietanti, suscitando una maggiore gamma di risonanze emotive. Nell’opera di Blake ciò si esprime attraverso corpi contorti e conturbanti e l’illustrazione dell’angoscia e del tormento. Tra i suoi contemporanei proliferano i temi più cupi della prigionia, della follia, dell’orrore, del pericolo e della malattia, così come le immagini drammatiche della natura. Gli artisti inglesi esplorarono sempre più il potere e i pericoli del mondo naturale, distorcendo la luce, le proporzioni e lo spazio per suscitare le emozioni dello spettatore.

CREATURE FANTASTICHE

«I Giganti, le Streghe e i Fantasmi di Albione danzano con Thor e Frigga. E le Fate guidano la Luna lungo la Valle dei Cherubini».

William Blake, Jerusalem: The Emanation of The Giant Albion, Londra c. 1804-1820

Alla fine del XVIII secolo abbondavano le immagini del soprannaturale e del fantastico, del sorprendente e del mostruoso. Queste creature stravaganti davano
libero sfogo all’immaginazione degli artisti e soddisfacevano il nuovo gusto per lo sconvolgente e il terrificante. In un mondo in cui gli ideali illuministici e il progresso erano sempre più messi in discussione, l’irrazionale e l’ultraterreno sembravano molto più attraenti.

Theodor von Holst – Gli amanti delle Fate, 1840 circa, olio su tela
Photo (c) Tate

Si dice che i mostri di Blake gli apparissero in visioni. Altri artisti, nel frattempo, si rivolsero alle apparizioni, alle streghe e ai mostri della letteratura e del folklore, comprese le creature di Shakespeare e della tragedia greca. Con il fiorire della satira grafica in questi anni, queste creature fantasiose o grottesche acquisirono una nuova
nitidezza, mettendo a nudo i vizi della società contemporanea.

INCANTESIMI

«Una fata è saltata sulle mie ginocchia, cantando e ballando allegramente. Ho parlato di toppe, anelli, spille, collane e cose simili, travestimento delle forme femminili, anche se insignificante, dorato verme velenoso!».

William Blake, A Fairy leapt, c.1793

Sebbene molte persone considerassero le fate e gli spiriti come una finzione o una superstizione, essi continuarono a essere presenti nelle arti visive dell’epoca. Artisti come Blake e Heinrich Füssli diedero nuova vita immaginativa al regno delle fate e degli spiriti. Le loro immagini erano spesso popolate da personaggi femminili, che
apparivano in modi seducenti e incantevoli.

 

William Blake – Oberon, Titania e Puck con le Fate che danzano, circa 1786, acquerello e grafite su carta Photo (c) Tate

Le fate si intrecciarono strettamente con le donne di fantasia nell’arte e nella letteratura dell’epoca, offrendo una sorta di piacere proibito agli spettatori. Entrambe potevano essere pericolose nella loro appetibilità, riflettendo le ansie contemporanee sulla sessualità femminile.

Potevano anche rappresentare l’immaginazione stessa, suggerendo la sua libertà ma anche l’effetto potenzialmente trasformativo sul soggetto e sul corpo, nel bene e nel
male.

ROMANTICIZZARE IL PASSATO

«Le antichità britanniche sono ora nelle mani dell’artista; tutte le sue contemplazioni visionarie, relative al proprio Paese e alla sua antica gloria, quando era, come sarà di nuovo, fonte di apprendimento e di ispirazione».

William Blake, A Descriptive Catalogue of Pictures, Poetical and Historical Inventions, Londra 1809

I tempi passati erano una ricca fonte di ispirazione per Blake e i suoi colleghi artisti. In mezzo alle difficoltà e alle tensioni delle lunghe guerre con la Francia, le immagini
e le storie del passato britannico potevano ispirare l’orgoglio nazionale, dare un senso di evasione o trasmettere messaggi contemporanei. Le lingue celtiche e
nordiche, il folklore, l’arte e l’architettura acquistarono un nuovo fascino. Per gli artisti britannici, l’antico bardo assunse nuova forza come simbolo di resistenza e di
sfida.

Anche Shakespeare fu riscoperto in questi anni e le sue opere permisero di immaginare nuovamente un eroico passato nazionale. Anche la campagna inglese, le sue rovine e le sue chiese, si caricarono di un nuovo significato. Alcuni artisti, tra cui Blake, adottarono persino stili e tecniche artistiche storiche nel tentativo di contatto con le epoche passate.

IL GOTICO

«Il Gotico è Forma Vivente… La Forma Vivente è Esistenza Eterna».

William Blake, On Homers Poetry [and] On Virgil, c.1822

Il primo vero incontro di Blake con l’arte gotica avvenne quando era un giovane apprendista incisore che disegnava tombe nell’Abbazia di Westminster. Nel corso della sua vita, il gotico divenne centrale nella sua visione artistica, rappresentando un’arte spirituale e viva, un ideale senza tempo.

William Blake – Giuda lo Tradisce, c. 1803‐05, Inchiostro, grafite e acquerello su carta – Photo (c) Tat

Ma Blake non era il solo. Il Medioevo ha stimolato l’immaginazione romantica di artisti e scrittori come nessun’altra epoca passata. Questo ha assunto molte forme, dallo studio ravvicinato delle chiese gotiche all’esplorazione delle qualità evocative di antiche rovine e castelli, fino all’adozione di stili più lineari e precisi. Poteva inoltre essereinterpretato in molti modi: per alcuni il gotico rappresentava una tradizione

SATANA E GLI INFERI

«terrori apparvero nei cieli sopra / e nell’inferno sotto, e un potente e terribile cambiamento / minacciò la terra».

William Blake a John Flaxman, 12 settembre 1800

Gli artisti guardavano al passato così come immaginavano il futuro. Le catastrofi e violenza brutale e dei sogni di libertà, sembravano inaugurare una nuova era. Come questa fosse si poteva solo intuire, suscitando sia la paura di orrori mai visti prima, sia la speranza di una trasformazione e redenzione. Non era più fantasioso credere che le profezie bibliche sulla fine del mondo si stessero avverando.

Edward Dayes – La caduta degli angeli ribelli, 1798, acquerello, gouache, inchiostro e oro su carta -Photo (c) Tate

Gli artisti diedero espressione visiva a questo senso di apocalisse imminente, riflettendo le ansie del loro tempo. Blake – che trascorse gli ultimi anni della sua vita a raffigurare i tormenti

William Blake – L’Iscrizione Sopra la Porta, 1824‐7, grafite, inchiostro e acquerello su carta – Photo (c) Tate

INFO

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Redazione Art & Wine News

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