PENOMBRE, BAGLIORI E SOSPIRI. I Feerici Acquerelli del maestro Gianni Vigna in due tappe nella Langa del Barolo
“Penombre, Bagliori e Sospiri” è il titolo della Mostra itinerante del maestro Gianni Vigna che ha portato nella Langa del Barolo una ventina di originali e pregevolissimi acquerelli di varie dimensioni, selezionati tra la sua intensa produzione degli ultimi anni.
L’esposizione è vistabile dal 29 ottobre al 1° novembre nella Chiesetta di Sant’Anna di Castiglione Falletto, in quanto inserita nel progetto artistico di collaborazione tra l’Amminstrazione Comunale guidata dal Sindaco Paolo Borgogno e l’associazione Art & Wine Club di cui è presidente il critico d’arte Fabio Giuseppe Carlo Carisio.
Poi farà tappa a Monforte d’Alba, presso l’Oratorio Sant’Agostino, dal 5 al 10 novembre, dove ci sarà la presenza continuativa dell’artista.
«“Penombre, Bagliori e Sospiri” è la sintesi dei paesaggi incantati, fiabeschi, feerici* direbbero i francesi – spiega Carisio che è curatore della mostra – Il guizzo estroso del pittore Vigna sa conferire un’aura magica tanto a visioni naturalistiche quanto a dettagli della quotidianità umana come il pescatore che traluce tra i riverberi del torrente o la fanciulla che in suggestione romantica siede sulla riva a leggere un libro».
* féerie 〈ferì〉 s. f., fr. [der. di fée «fata»]. – 1. Mondo fantastico, in cui operano le fate. 2. Spettacolo teatrale, in cui agiscono delle fate; per estens., spettacolo di bellezza fantasmagorica (Treccani).
«Con il trascorrere degli anni nella cifra artistica dell’aquarellista di Mondovì, i bagliori di colori caldi che squarciano con un’eco palpabilmente Turneriana i volumi soffusi e nebulosi di tonalità fredde si sono fatti più improvvisi e suadenti, tanto da apparire l’incarnazione iridescente di reconditi sospiri in una metamorfosi spirituale dell’anima dell’artista stesso» aggiunge il critico d’arte contemporanea direttore di Art & Wine News.
«La genialità spontanea ed estrosa degli acquerelli di Vigna traspare da questi contrasti molcenti tra penombre e squarci di luce, ora capaci di ravvivare l’apparente solitudine di un albero con un accenno di arcobaleno, ora magistrali nei chiarori di luna lumeggianti su un umbratile corso d’acqua o sulle case di un antico borgo assopite tra la neve. Il filone narrativo permane quello di un’ammirazione estatica degli attimi fuggenti e delle nostalgie perdute nell’incombente inquinamento cerebrale del progresso digitale».
Il maestro di Mondovì è noto non solo per le molteplici mostre organizzate in Piemonte, tra cui la collettiva Bibbia e Sacro Vino dove a Barolo ha esposto una sua originalissima ultima cena accanto alle incisioni di Marc Chagall, ma anche per la partecipazione ad eventi di rilievo nazionale come la Mostra Ufficiale del Carnevale di Venezia del 2016 sul tema della “La Gondola dei folli”.
«Nell’espressività pittorica di Vigna si colgono le contaminazioni e gli accenti artistici di varie ispirazioni dei grandi pittori delle Avanguardie, dalle visioni naturalistiche di Claude Monet alle docili cromie del Chiarismo di Umberto Lilloni, sulle quali divampano i bagliori romantici di William Turner, artista da cui lo stesso acquarellista si è sempre sentito ispirato» aggiunge Carisio.
«Ma nelle opere del pittore di Mondovì non ci sono citazioni mimetiche o allusioni esplicite – precisa il curatore – C’è la forza interiore di un vero cultore dell’arte figurativa, proiettata verso continue ed infinite evoluzioni, che ha sedimentato nel suo cuore e nel suo spirito i più entusiasmanti echi della storia pittorica per cantarli nei suoi “disegni” in un coro armonico di cromie emozionanti, luci incantate e sospiri inimitabili» .