CAVALLOTTO, SULLE COLLINE DEI GRANDI BAROLO: Bricco Boschis e Vignolo a Castiglione Falletto
di Sergio Garreffa
(sommelier AIS – II classificato Nebbiolo Master 2017 AIS)
La Tenuta Bricco Boshis della cantina Cavallotto si trova a Castiglione Falletto. Patria di Ferdinando Vignolo Lutati (1878/1965) chimico, botanico. Fu colui che nel 1927 delimitò per la prima volta ufficialmente la zona del Barolo, un piccolo passo in avanti nella classificazione dei terreni così distinte. Socio dell’Accademia di Agricoltura di Torino possedeva a Castiglione Falletto cascine appartenenti alla famiglia di origine nobiliare.
La Tenuta è nel cuore del Barolo, sul Bricco Boschis con una superficie di 23 ettari vitati, tutti in prossimità dell’azienda. Nel 1928 il bisnonno Giacomo Cavallotto acquisì l’intera proprietà, creando la Tenuta Cavallotto. Da qui in avanti è una storia di famiglia. Nel 1944 Olivio e suo fratello Gildo (scomparso nel 2013) sotto l’occhio attento del padre Giuseppe e dello zio Marcello, per la prima volta vinificarono interamente la produzione di uva. Creando le prime bottiglie fatte esclusivamente con le uve di questa collina. E nel 1948 nasce ufficialmente la Cantina Cavallotto con la commercializzazione delle prime bottiglie etichettate.
La storia di questa collina comincia con un altro nome, quello di Monte della Guardia. Fu di proprietà di (Juliette Francoise Victurine, figlia di Edouard Ministro di Luigi XIV Nata a Maulevrier in Vandea Bretagna (1786-1864). Avendo sposato nel 1807 il Marchese Carlo Tancredi Falletti (1782-1838). Il Santo Padre Francesco nel 2015 proclama la serva di Dio Giulia Colbert “Venerabile”. L’ultima Marchesa di Barolo, quella che ospitò Silvio Pellico uscito dalle prigioni austriache, creò istituzioni benefiche in tutto il Piemonte, e destinò una parte del suo Palazzo Barolo di Torino ad asilo per i figli dei lavoratori e non ultimo, creò il BAROLO così come oggi lo conosciamo. La Marchesa Juliette lasciò la “Collina” a Giuseppe Boschis, che lavorava quelle vigne come mezzadro. Da allora, in suo onore quella collina è stata chiamata Bricco Boschis.
Bisogna aspettare il Barolo dell’annata 1967 per vedere la dicitura Bricco Boschis. Dal 1970 il Bricco Boschis è meglio specificato con l’aggiunta delle singole vigne che lo compongono: Vigna San Giuseppe, Vigna Colle Sud-Ovest, Vigna Punta Marcello e il Barbera d’Alba Vigna Cuculo.
Oggi con – Alfio, il fratello Giuseppe entrambi enologi insieme alla sorella maggiore Laura – a guidare la Tenuta Cavallotto, nel rispetto della tradizione di questa collina e della loro famiglia. Al di sotto del Bricco Boschis hanno creato il reparto invecchiamento per i vini nobili, che si affianca al locale per l’imbottigliamento e a quello per l’affinamento, nato nel ’94 e ampliato nel 2008, nel 1989 la famiglia decide di acquistare un altro pezzo di storia del vino piemontese: il 60% della Mga Vignolo. Le sue uve vinificate in purezza creano il Barolo Riserva Vignolo. Nel 1995, unendo le uve prodotte dalle vigne Colle Sud-Ovest e Punta Marcello, nasce il Barolo non riserva, la Mga Bricco Boschis, diretto discendente di quello prodotto dal ’48 al ’67.
Questi vigneti, questo territorio, si è generato in epoca “Gondwana” che comprendeva gli attuali blocchi africani, sudamericani e oceanici e quello settentrionale, “Laurasia” (Asia, America del Nord ed Europa) sviluppò viste le importanti forze di comprensione le imponenti montagne (Alpi, Himalaya) formando altresì una serie di mari interni. Il Piemonte a quell’epoca era completamente sommerso, denominato Bacino Terziario Piemontese. Ed è in questo contesto marino che si sono formati rocce e conglomerati, arenarie, argille ed emerse successivamente, dando così l’attuale configurazione delle colline delle Langhe.
Tutto questo e la combinazione di altri svariati fattori ,ma soprattutto la passione, la tradizione, la determinazione per esaltare la terra e i loro vini, la loro lunga esperienza maturate negli anni, con tanti sacrifici, la loro crescita è stata costante nel tempo, con grandi sviluppi e innovazioni enologici e tecnologici, nonché agronomici per ottenere e migliorare la loro qualità, facendo attenzione alle condizioni pedoclimatiche, come per l’annata 2014 molto problematica, per cui si è prodotto solo ed esclusivamente Nebbiolo, per questo la loro serietà non è mai stata messa in discussione, anzi è cresciuta la loro consapevolezza di dare sempre il meglio per gli amanti di questo vino, il Barolo. Un grande impegno, dove la famiglia ha portato la Tenuta a essere tra le più rappresentative della Langa, con le Mga (Menzioni Geografiche Aggiuntive) Bricco Boschis e della Mga Vignolo e non solo. Parliamo del territorio, delle Mga più prestigiose dell’azienda, gli appezzamenti di alta qualità come:
Bricco Boschis e Vignolo.
Il sottosuolo delle colline, la cui origine è di tipo sedimentario marino è del Miocene dell’Era Terziaria (7-15 milioni di anni) la sua composizione è con marne calcareo-argillose compatte, bianche e bluastre, molto impermeabili all’acqua con una certa presenza di sabbie. Con due sottozone pedologiche a Est l’Elveziano che si è formato circa (16.13 milioni di anni fa) con la caratteristica composizione di più argille calcaree (marne) e poca sabbia, per cui si ottengono vini più robusti e longevi. In questo terreno nasce la Tenuta Cavallotto che appartiene al territorio Elveziano, l’azienda da questa conformazione ottiene vini di grande corpo, con una struttura tannica dolce e profumi molto complessi e fini. A Ovest il Tortoniano (11-7 milioni di anni fa) con terreni prevalentemente sabbiosi e si ottengono vini molto profumati e di veloce evoluzione nell’invecchiamento.
Langhe Nebbiolo Doc 2017
Selezione dal Nebbiolo da Barolo con esposizione Sud-Est, Sud, Sud-Ovest con una produzione a seconda dell’annata da 6.666 a 33.333 bottiglie.
Vinificazione, Invecchiamento e Affinamento
Diraspatura delle uve di Nebbiolo da Barolo, fermentazione a temperatura controllata a 29° C. Macerazione da 18 a 38 giorni. Invecchiamento di 1 anno in botti di rovere di Slavonia e almeno 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Il vino
Rosso granato con leggeri riflessi aranciati. Nel bicchiere è fluido e forma ampi archetti. I suoi profumi sono delicati e fini, con note di ciliegia sotto spirito e viola, con ricordi speziati del legno. Al palato il tannino è giovane ma raffinato, il suo sapore ricorda il succo dell’uva.
Barolo Bricco Boschis Docg 2016
Prodotto dalle uve Nebbiolo con provenienza dalle vigne che formano il Bricco Boschis: Vigna Punta Marcello la parte più alta del vigneto, Vigna Colle Sud-Ovest sarebbe la parte più bassa, con un 30% della Vigna San Giuseppe che è la parte centrale del vigneto in questione.
Con una superficie di ettari 7.52 numero viti di 33.945 e 45 anni di età. Con esposizione Sud-Est, Sud, Sud-Ovest Con una produzione a seconda dell’annata tra le 18.000 a 28.000 bottiglie.
Il vino
Dal colore rosso rubino piuttosto intenso con un ricordo granato. Profumo dolcemente tostato e una leggera liquirizia che si apre a ricordi fruttati maturi e a spezie, grafite, china e rabarbaro morbide e calde, lieve e sfuggente le noti floreali, con aghi di pino a far da cornice.
L’impatto gustativo è estremamente rapido e attivo e sviluppa fruttuosità fragranti, integre e dolci, le spezie anch’esse dolci e morbide finchè non sopraggiunge l’impatto tannico che segna decisamente il carattere del vino vigoroso e dinamico, di ottima stoffa elegante e ben definito, con una notevole carica di vitalità ed esuberanza. Si forma così una trama fitta che mantiene una lunga persistenza degli aromi. Un vino da lungo invecchiamento, ma che anche in giovane età sa farsi ben apprezzare.
Vinificazione, Invecchiamento e Affinamento
Diraspatura delle uve, fermentazione a temperatura controllata a 29° C massimo, macerazione con cappello semi-sommerso con follature in vasche orizzontali per 20-35 giorni secondo l’annata. Invecchiamento dai 3 ai 3,5 anni in botti di rovere di Slavonia da 20-30-50-80-100 hl e almeno 6 mesi in bottiglia coricata.
Laura, Alfio e Giuseppe e prima di loro Olivio e Gildo hanno adottato pratiche agronomiche innovative utilizzando tecniche alternative con risultati direi eccellenti: un alto numero di viti per ettaro e le poche gemme per pianta che mortificando la quantità consentono produzioni di alta qualità. Il diradamento dei grappoli e la sfogliatura eseguite nel mese di luglio consentono a ciascuna vite di nutrire meglio i propri frutti e di esporli ai raggi solari.
Barolo Vignolo Riserva Docg 2013
Superficie di 1.96 ha numero viti 9.550 con esposizione Sud-Ovest, particolarmente ricco di marne calcaree argillose e una componente sabbiosa. I Cavallotto ne acquistarono circa il 60% nel 1989 e da allora vinificato in purezza. Con una produzione a seconda dell’annata da 3.300 a 8.800 bottiglie.
Il vino
Dal colore rosso granato di media-alta intensità con leggeri screzi aranciato. Ha profumi molto classici con forti note di legna arsa quasi goudron e un floreale dolce e campestre, con rosa e fiori di macchia, un frutto piuttosto dolce e spezie morbide ma vive a tratti piccanti, completano il quadro le note balsamiche e tostate, tabacco, liquirizia, cacao e cuoio.
Il gusto del frutto è maturo e consistente ma fortissima è la trama tannica che si unisce alle spezie fornendo spessore, vivacità e vigore. La tessitura gustativa è ben costruita e solida che alla fine allunga la persistenza sapida legata alla tannicità. Ha una grande personalità che promette ancora una lunga evoluzione, quindi attendiamo qualche anno ancora, per questo vino, non c’è alcuna fretta.
Vinificazione, Invecchiamento e Affinamento
Diraspatura delle uve, fermentazione a temperatura controllata a 29° C macerazione a cappello sommerso con follature in vasche orizzontali per 20-35 giorni. Invecchiamento 4-5 anni in botti di Slavonia da 20-30-50-80 hl e 12 mesi in bottiglia coricata.
I Cavallotto è giusto precisarlo, non producono Barolo da piante che hanno meno di 12-15 anni per cui a seconda dell’annata “declassano” in media il 20% della produzione di Barolo per il Langhe Nebbiolo. Nel 1974 i Cavallotto furono i primi della zona a iniziare l’inerbimento totale nelle vigne e la lotta guidata integrata, con la prestigiosa collaborazione del Professore Lorenzo Corino, Direttore dell’Istituto Sperimentale per la viticoltura di Asti.
Con l’inerbimento totale controllato si è potuto quindi combattere il fenomeno dell’erosione dovuto all’azione di “ruscellamento” dell’acqua durante i temporali, preservando quindi gli strati superficiali del suolo, più ricche di sostanze nutritive.
Barolo Riserva Bricco Boschis Vigna San Giuseppe 2013
Superficie 2.39 ha numero viti 11.500 con esposizione Sud –Ovest età media delle viti 55 anni con giacitura tra i 310 e i 340 metri di altezza. Con una produzione da 6.600 a 9.900 bottiglie e 1333 Magnum.
Dalla migliore selezioni delle uve della singola vigna San Giuseppe i Cavallotto ottengono questo preziosa Riserva, vinificando e imbottigliando in purezza a partire dal 1970. Una vecchissima vigna reimpiantata tra il 1932 e il 1956 in 9 parcelle, dimostrando qualità da “Marcaleone” ossia vigneti estremamente eccelse.
Il vino
Il colore è rosso granato profondo con leggeri bagliori aranciato.
Grandi profumi maturi di frutta rossa macerata e petali di rosa appassiti e ricordi di torrefazione concentrato, mentre la nota di camino è leggermente balsamica e tostata, il tutto corredato da note di cannella, noce moscata e chiodo di garofano. Gran dolcezza e maturità con frutto consistente, quasi masticabile, con una trama fine ma viva che lascia una sensazione felpata alle gengive, quasi non si riesce a separare e distinguere gli elementi da tanto sono concentrati e complessi tra loro.
Vino di compattezza e complessità, profondità ed eleganza stupefacente, lungo e appagante epilogo sapido. Da bersi presto e/o per i prossimi 15 anni. Nel 1976 i Cavallotto fecero una nuova rivoluzionaria sperimentazione che assicurò per la prima volta in Piemonte una tecnica agronomica priva di prodotti chimici di sintesi, praticarono una lotta biologica contro il ragnetto rosso introducendo nei vigneti insetti e acari predatori (fitoseidi) precedentemente eliminati per effetto collaterale dei trattamenti chimici.
Dolcetto D’Alba Doc Vigna Scot – Bio 2018
La vigna è di fronte all’azienda con esposizione Est. Vigneto d’impianto 1979. Con una produzione da 8.000 a 16.000 bottiglie a seconda dell’annata. Superficie di 2.25 viti 11.508
Vinificazione, Invecchiamento e Affinamento
Uve diraspate, con fermentazione a temperatura controllata a 25° C segue macerazione a cappello semi-sommerso per 5/10 giorni, in vasche orizzontali con follature. Invecchiamento di 6 mesi in botti di rovere di Slavonia da 50 hl e 6 mesi in vasche di cemento.
Il vino
Tra le tante etichette di qualità che i Cavallotto producono vi propongo questo Dolcetto della Vigna Scot 2018. Un rosso eclettico e di grande bevibilità. Già dal suo colore rubino con sbuffi violacei, con profumi dominanti dal vitigno stesso, frutta rossa, con tocchi leggermente speziati, quasi selvatici di erbe aromatiche.
Il sorso ha carattere ma senza eccessi, dal gusto succoso di ciliegia e spezie dolci-piccanti, in un tannino piacevole avvolto nella struttura, elegante e vellutato.
Barbera D’Alba Doc Superiore, Vigna del Cuculo Bio 2017
Annata tra le più calde degli ultimi 20 anni. Con terreno prevalentemente argilloso con esposizione Ovest, Sud-Ovest. Superficie di 2.15 ha viti 8561
Vinificazione, Invecchiamento e Affinamento
Diraspatura delle uve con fermentazione, con controllo della temperatura precisa, quasi maniacale a 29° C. Macerazione a cappello semi-sommerso con follature in vasche orizzontali tra i 10 giorni e le due settimane. Invecchiamento di 2 anni in botti di rovere di Slavonia da 10-20-30-50 hl e almeno 6 mesi in bottiglia coricata.
Il vino
Vi propongo questa Barbera Vigna del Cuculo 2017 spettacolare per bevibilità e freschezza. Un vino al top, come sempre per i vini della loro gamma, anche per il rapporto qualità-prezzo.
Dal colore rosso rubino luminoso, in un mosaico di profumi ben definiti, lampone e confettura di ciliegia. Al palato brilla per l’acidità in equilibrio, mineralità e succosità, con tannini setosi, una Barbera di estrema eleganza e raffinatezza, con chiusura profonda e compatta.
Gli Mga (Menzioni Geografiche Aggiuntive) di Castiglione Falletto.
Con i suoi 136 ettari di Nebbiolo da Barolo, Castiglione Falletto è il comune più piccolo, produttivamente parlando, dei 5 principali, rappresentando il 7,45 della denominazione: La Morra ha 468 ettari per il 25,6%; Monforte 347,2 ettari per il 19%; Serralunga 310,4 ettari per il 17%; Barolo 242,4% ettari per il 13,2; perfino Novello con i suoi 145,2 ettari ha quote maggiori rispetto a Castiglione Falletto (dati dall’Albo Vigneti del 2010 della Camera di Commercio di Cuneo). Ma i suoi vigneti non temono confronti con le altre quattro della zona a partire da alcuni celebri e rinomati Mga come Villero, Vignolo e Monprivato.
Sergio Garreffa
(sommelier AIS – II classificato Nebbiolo Master 2017 AIS)
Cavallotto Tenuta Bricco Boschis
Via Alba-Monforte, Bricco Boschis
12060 Castiglione Falletto (CN) Italia
tel. + 39 0173.62814 – fax + 39 0173.62914
www.cavallotto.com – info@cavallotto.com
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