LEGENDINA, METAPHYSICA LIBERTY
TRA DE CHIRICO E KLIMT:
IN MOSTRA NELLE LANGHE
UN’ARTISTA RUMENA
PREMIATA DALL’UNESCO
___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Metaphysica Liberty è il titolo dell’orginalissima mostra antologica che porterà un’artista rumena scomparsa, dal talento premiato e celebrato al Grand Palais di Parigi come all’Onu di Ginevra, nella Langa del Barolo, sotto il segno dell’Unesco. Per un’amena coincidenza, infatti, approderà nei Paesaggi Vitivinicoli divenuti Patrimonio dell’Umanità nel 2014 una pittrice contemporanea, decantatrice delle suggestioni delle Grandi Avanguardie, che deve la sua formazione internazionale proprio ad una borsa di studio Unesco. Le opere di Legendina di Paolo, nata nel 1939 a Cobadin, in Romania, e scomparsa nel 2017 a Lugano, nella sua città adottiva, potranno essere ammirate dal 30 maggio al 17 giungo 2019 nella pregevole cornice della restaurata chiesetta di Sant’Anna di Castiglione Falletto (Cn). L’evento rientra nell’intensa stagione espositiva che l’associazione di volontariato culturale Art & Wine Club Italian Top Style ha in programma all’interno del tempio, non più adibito al culto, situato nel suggestivo camminamento intorno ai contrafforti del castello di origini medievali. Un’iniziativa sviluppata in collaborazione con il Comune di Castiglione Falletto grazie all’attenzione mostrata dal sindaco Paolo Borgogno alla valorizzazione della sede espositiva in chiave culturale.
Grazie ad una perfetta sinergia d’intenti tra il sodalizio presieduto dal critico d’arte Fabio Giuseppe Carlo Carisio, curatore della mostra, la figlia dell’artista Adriana Fiorentini, la Galleria Schubert e lo Studio Bolzani di Milano, gli appassionati d’arte potranno scoprire un’espressività stilistica di superba autenticità ed estrosità scandagliando, nell’ambito di una ventina di opere esemplari, anche l’evoluzione di Legendina, sbocciata pittoricamente in Transilvania e maturata a Bucarest nell’atelier del più apprezzato e quotato maestro rumeno contemporaneo, Corneliu Baba, peculiare interprete figurativo delle germinazioni post-impressioniste ed espressioniste. In virtù di questa autorevole ascendenza pittorica la mostra ha ottenuto il patrocinio del Consolato Generale di Romania di Torino, grazie al console torinese Ioana Gheorghias, oltre a quello del Comune di Castiglione Falletto. Il vernissage previsto per giovedì 30 maggio – al fine di allietare i turisti stranieri in Italia per la festività tedesca dell’Ascensione di Cristo – sarà impreziosito da un brindisi con il Barolo cru Rocche di Castiglione della cantina Monchiero, ripetutamente premiato dalle guide internazionale, nell’intento di creare un armonico simposio di eccellenze secondo il leitmotiv Art & Wine.
“Il desiderio di capire è la qualità che distingue l’uomo dagli altri esseri viventi. La curiosità è la qualità che lo porta sempre avanti, secondo un istinto di libertà”. Questa memorabile intuizione di Aristotele giunge proprio dal suo libro Metafisica ed è illuminante per descrivere il percorso dovizioso di molteplici sfaccettature stilistiche, emotive e concettuali della pittrice rumena. Se, come credo, il vero, il buono ed il bello sono le virtù cardinali di ogni iconopoiesi artistica, Legendina è una delle rarissime eccezioni strettamente contemporanee che sa coniugare il paradigma spirituale, trascendentale e quindi metafisico con una varietà infinita di felicissime esplorazioni gestuali ed elaborazioni tecniche. Dal suo maestro Baba ha certamente ereditato un’ardita vivacità e potenza cromatica, capace di ricordare i funambolismi coloristici di Marc Chagall o Joan Mirò – quest’ultimo tra gli artisti cari alla pittrice – che si è andata via via rafforzando negli anni: transitando dall’eterea delicatezza di campiture sfumate del suo autoritratto o della Ragazza con gallina, per giungere alle energiche pennellate materiche del suo Pierrot, realizzato negli ultimi anni della sua vita (2015) e travestito da nostalgica maschera rumena nell’esplicita predominanza dei colori nazionali blu, giallo e rosso, in stridente antitesi con l’abito bianco-nero del personaggio della commedia dell’arte francese.
La magistrale ingegnosità creativa della Di Paolo è radicata proprio nella sua enciclopedica conoscenza della storia dell’arte e nella sua facoltà di sublimarla attraverso citazioni dotte, riconoscibili ma sempre gravide di autenticità inimitabile. I suoi cromosomi espressivi sono gemmazione spontanea delle figure stilizzate che, prima di essere del suo ispiratore Giorgio De Chirico, furono del pioniere dell’antinaturalismo Domínikos Theotokópoulos, il famoso El Greco, non a caso faro del suo maestro di Bucarest e da lei ben studiato, di cui basti ricordare la Visione di San Giovanni per un riferimento immediato. Da essi scaturisce la surgiva metafisica che traccia le complessioni segniche delle sue donne, protagoniste primarie della sua pittura, edulcorate di un soave lirismo che solo la sensibilità femminile poteva aggiungere. Rievocatrici della Penelope di Carlo Carrà, teorico della Metafisica dechirichiana annunciata da Guillaume Apollinaire, ora si stagliano statuarie, ora danzano coreografiche in un tripudio di simbolismi attinti dal surrealismo quanto dall’arte antica bizantina, fino ai primordiali essenziali graffiti Egiziani.
La figura femminile ci proietta in una visione artistica matriarcale in cui la donna è fulcro della vita ed i seni garbatamente sempre velati ma esposti ne sono gaia allusione. Attorno a lei interagiscono gli attori totemici scovati in archetipi culturali biblici, religiosi ed epici: il cavallo, il toro, il vitello paiono usciti da una pergamena babilonese per fare irruzione su un palcoscenico assolutamente moderno, architettato con campiture geometriche in netti contrasti di cromie accese, ove i logotipi ancestrali e contemporanei dialogano divenendo ora facili, ora ermetici da decriptare semanticamente. Ecco quindi il capitello ionico tramutarsi in predella del Toro infuriato sotto il quale sfilano, come un’umanità dominata, esili profili androidi.
Ecco la Donna seduta in oro, assisa in trono regale con un girocollo di reminescenza mediorientale in cui compare, come altrove, una faccina infantile appena tratteggiata che ci precipita col fiato sospeso nel mondo virtuale contemporaneo. E’ proprio in quest’opera che l’amore per l’Art Nouveau, per gli ampollosi e sfarzosi neoclassicismi Jurgendstil che hanno reso immortale il suo adorato Gustave Klimt, danno compimento ad una facondia poetica, segnica, simbolistica e cromatica che incorona Legendina ineguagliabile maestra di una Metafisica Liberty, mai ammirata prima nella storia dell’arte, anche nel dipingere un fenomenale Dante Alighieri.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
critico e curatore d’arte
direttore Art & Wine News
presidente Art & Wine Club – Italian Top Style
Mostra antologica personale di
LEGENDINA DI PAOLO
METAPHYSICA LIBERTY
a cura di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Patrocini:
Comune di Castiglione Falletto
Consolato Generale di Romania di Torino
Organizzazione e partnership:
Art & Wine Club Italian Top Style – Art & Wine News
Galleria Schubert – Studio Bolzani – Cantina Monchiero
CHIESETTA DI SANT’ANNA
30 MAGGIO – 17 GIUGNO 2019
Via Cavour 28 – CASTIGLIONE FALLETTO (CN)
giorni e orari di apertura:
da giovedì a lunedì dalle 11 alle 17
Info email: club@art-wine.eu tel: 366-1565872
BIOGRAFIA COMPLETA
sito web https://www.quadrilegendinadipaolo.com/
Legendina Di Paolo nata Hurdugaciu (Cobadin RO, 27/05/1939 – Lugano CH, 09/02/2017) nacque in Romania durante la seconda guerra mondiale. La madre Valeria era proprietaria di una piccola attività casearia e il padre Macedone era un ispettore scolastico e un appassionato scultore.
Dopo alcune piccole commissioni ricevute nei piccoli centri della Transilvania decise di intraprendere gli studi di pittura a Bucarest presso l’atelier del maestro rumeno Corneliu Baba, dove impara i segreti del mestiere inizialmente posando e in seguito praticando, per quello che è definito il più grande pittore rumeno contemporaneo.I suoi primi passi li muove prediligendo la tecnica della pittura a olio, dipingendo principalmente nature morte e ritagliandosi un discreto spazio nell’ambiente artistico della capitale durante gli anni ’60 e ’70.
Nel 1978 gli venne conferita una borsa di studio UNESCO e intraprese quello che sarà per la sua formazione, un importante tour attraverso i musei italiani e spagnoli. Quella fu un’occasione unica non soltanto perchè potè viaggiare al di fuori dei confini della Romania comunista, ma anche perchè gli permise di confrontarsi con una grandissima mole artistica e fondamentale per un pittore.
Questa esperienza all’estero le permise di imparare e ad elaborare un proprio stile espressivo; ammira la metafisica dei maestri spagnoli come El Greco, Gaudi, Goya, Mirò e anche di De Chirico e del mondo classico dell’ Italia, ritornando poi alla sua terra natia attraverso le forme simboliste del maestro scultore moderno per eccellenza: Costantin Brancusi. Nel 1982 fu costretta per ragioni politiche a lasciare la Romania insieme alla figlia più piccola e chiese asilo politico in Svizzera. Nonostante i momenti difficili, riusci comunque a vedere premiati i suoi lavori, ottenendo diversi importanti riconoscimenti a livello internazionale. Durante la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 intraprende un percorso artistico molto personale, creando un proprio stile pittorico solido e riconoscibile, fatto di forme primordiali come l’uovo e animali totemici come il toro e la sfinge, che si fondono nei temi eterni della maternità e della fertilità. Personaggi metafisici dell’arte classica ed egizia si mescolano alle ricercatezze Yugendstil di Klimt, nel costante desiderio di esplorare e sondare i confini del mistero della creazione e dell’inconscio umano.
Legendina Di Paolo si è spenta all’età di 77 anni a Lugano, sua città d’adozione, in Svizzera il 9 Febbraio 2017.
PREMI E MOSTRE PRINCIPALI
1972 Personal exhibition Young Athenèe in Bucharest.
1978 UNESCO scholarship winner trip to Italy, Germany, Switzerland and Spain.
1987 Partecipation Salon international des artistes indipendants, Grand Palais des Champs Elisèes, Paris, France.
Partecipation Salon international des artistes françaises, Paris, France.
Circle International de l’art contemporain, Palais du congrèes, Montreux (silver medal).
1988 Salon international des Seigneurs de l’Art, Arles, France, (gold medal).
1988 Salon international des Seigneurs de l’Art, Parnes Les Fontaines, France (silver medal)
1988 Salon international des Seigneurs de l’Art de Marseille, France, (gold medal).
1988 Member of SEIMP, (Service Europèen d’information ministerielle et parlamentaire in Belgium, for her personal contribute to Art treasure in Europe.
Grnd Prix du prestige Europèen acknowledged by SEIMP.
1989 – 2013 Personal exhibitions in Switzerland
2006 Personal exhibition Galleria Schubert, Milan, Italy.
2009 Personal exhibition Galleria Archivio, Mantova. Italy
2009 Personal exhibition ONU Palace, Geneva, Switzerland.
2013 Personal exhibition Galeria Dialog, Bucharest, Romania.